FAQ – Domande Frequenti

Cos’è una Banca del Tempo?
E’ un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi. Definendole quindi come: “libere associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane”. Sono “luoghi nei quali si recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato. Oppure si estende a persone prima sconosciute l’aiuto abituale che ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici”.

Le Banche del Tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. La più grande differenza è che non si maturano mai interessi né in passivo e né in attivo! L’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto.

Quando e dove sono nate?
La prima banca del tempo nasce nel 1992 a Parma per iniziativa di un gruppo di pensionati ma l’antesignana delle banche nasce a Sant’Arcangelo di Romagna nel 1995 su proposta del Comitato Pari Opportunità del Comune. Socialità, reciprocità, solidarietà e gratuità: questi gli ingredienti delle banche del tempo, il cui scopo è creare uno scambio circolare e gratuito di saperi e servizi.

Chi può fondare una Banca del Tempo?
Chiunque può fondare una Banca del Tempo. Bastano poche persone (6,7) che abbiano un forte interesse alla creazione . Devono costituire un gruppo promotore ed in seguito si procederà a pubblicizzarla e a cercare l’adesione di nuovi soci. E’ fondamentale che, al momento dell’apertura si possa contare su un gruppo promotore già esperto.

Come creare una Banca del Tempo?
Come tutte le altre associazioni, le Banche del Tempo sono regolate da un Atto costitutivo e dallo Statuto. Come previsto dalle leggi nazionali e regionali, essi devono essere registrati. È vivamente consigliato che sia il gruppo promotore a definire lo Statuto e il conseguente Regolamento. Una buona regola da rispettare, infatti, è che ogni nuovo socio aderisca all’Associazione potendone conoscere fin da subito sia lo Statuto sia il Regolamento che conterranno sia le regole costitutive dell’associazione, sia le modalità per l’adesione.
Qual è la regola costituente?
La regola di fondo che vige in tutte le BdT è “lo scambio”. Sinonimo di reciproca convenienza, lo scambio presuppone, per sua stessa definizione, che i soggetti che entrano in relazione siano attivi. Di conseguenza, diversamente che nel Volontariato (che si regge sul dono di aiuto ai bisognosi di assistenza), “la solidarietà che circola nelle BdT non è a senso unico. È reciproca e alla pari. Il tempo scambiato è misurato in ore e l’ora è di 60 minuti per tutti, indipendentemente dalla professione, dalla classe sociale di appartenenza o dalle condizioni economiche delle singole persone”. In questo senso, le Banche del Tempo realizzano un egualitarismo pressoché perfetto.

Le BdT servono a soddisfare bisogni materiali e bisogni immateriali, suddivisi in due grandi aree: la prima, è composta dalle prestazioni minute che riguardano lo svolgimento della vita quotidiana (la spesa, la cucina, la lavanderia, le relazioni con gli enti pubblici, i bambini, gli anziani, il tempo libero in compagnia…); la seconda,  favorisce la socializzazione, riguarda lo scambio dei saperi,cioè delle conoscenze che le singole persone possiedono. Questo secondo tipo di scambi mette sullo stesso piano saperi esistenti sul mercato (computer, lingue, pittura, fotografia…) e saperi “fuori mercato”, nel senso che ad essi non è attribuito valore economico.

C'è un regolamento?
SI
C'è uno statuto?
SI
Come aprire uno sportello della Banca del Tempo?
Prima fase: formazione del gruppo promotore, valutazione di fattibilità, formazione

Bisognerà formare un piccolo gruppo iniziale, può essere un gruppo di amici che condividono lo stesso desiderio e le stesse finalità. E’ importante che il gruppo abbia ben chiaro cosa significa scambio e reciprocità. Fin dai primi incontri, il gruppo sia nella fase preliminare che nelle fasi successive, registrerà le ore in modo da avere un piccolo patrimonio in ore e lo può fare non solo per dare il proprio contributo all’apertura della banca, ma anche per scambiare attività e prestazioni personali in modo da “sperimentare” lo scambio. Sarete i primi iscritti alla Banca. Le ore dedicate verranno regolarmente conteggiate. Compilate un elenco delle cose che servono. In questa fase è molto importante partecipare ad un laboratorio di formazione e mettersi in contatto con una banca già operante.

Seconda fase: progettazione

In questa fase è opportuno che il gruppo scelga al proprio interno un coordinatore (naturalmente non un “capo”) che darà il proprio tempo per garantire una presenza continua e competente e per organizzare il gruppo. Bisogna avere un luogo, una sede anche piccola. E’ importante anche incominciare a lavorare all’esterno per conoscere i bisogni ma anche le risorse del territorio. Può essere utile a tale scopo studiare i piani di zona, proprio perché le banche operano in un contesto sociale. Preparare un piccolo progetto che ci serva da conoscenza delle necessità e delle disponibilità del territorio, Un progetto da presentare eventualmente al comune, od al municipio. Il rapporto con le istituzioni, specialmente in questa fase è fondamentale. Dovrete inoltre scegliere il nome dell’associazione, la natura giuridica, un logo e volendo, registrare lo statuto.

 

Come sono organizzate le Banche del Tempo nel paese?
Le banche del tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. Un iscritto al circuito offre un servizio della durata di un’ora a un altro iscritto. La più grande differenza è che non si maturano mai interessi né in passivo e né in negativo! L’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto.

Quali sono le finalità delle Banche del Tempo?
In linea di massima le finalità per cui si organizzano le BdT possono essere così sintetizzate:

  • promuovere scambi di prestazioni finalizzati alla soddisfazione sia di esigenze pratiche, sia di bisogni di arricchimento culturale e di allargamento delle relazioni sociali;
  • facilitare la conciliazione dei tempi del lavoro retribuito con quelli del lavoro di cura familiare,
  • valorizzare competenze e vocazioni che altrimenti rischierebbero di rimanere inespresse sostenendo così percorsi di rafforzamento dell’autostima personale;
  • organizzare momenti e spazi di incontro, di comunicazione, di scambio intergenerazionale e interculturale;
  • contribuire al superamento di condizioni di isolamento, solitudine, emarginazione culturale e sociale.
Le Banche del Tempo sono riconosciute dalle istituzioni?
SI. Le Banche del Tempo sono  previste  dalla legge 53/2000 che all’art.27 recita:

CAP VII – TEMPI DELLE CITTA’

Art. 27
(Banche dei tempi)

1. Per favorire lo scambio di servizi di vicinato, per facilitare l’utilizzo dei servizi della città e il rapporto con
le pubbliche amministrazioni, per favore l’estensione della solidarietà nelle comunità locali e per
incentivare le iniziative di singoli e gruppi di cittadini, associazioni, organizzazioni ed enti che intendano
scambi are parte del proprio tempo per impieghi di reciproca solidarietà ed interesse, gli enti locali possono
sostenere e promuovere la costituzione di associazioni denominate “banche dei tempi”.
2. Gli enti locali, per favorire e sostenere le banche dei tempi, possono disporre a loro favore l’utilizzo di
locali e di servizi e organizzare attività di promozione, formazione e informazione. Possono altresì aderire
alle banche dei tempi e stipulare con esse accordi che prevedano scambi di tempo da destinare a
prestazioni di mutuo aiuto a favore di singoli cittadini o della comunità locale. Tali prestazioni devono
essere compatibili con gli scopi statutari delle banche dei tempi e non devono costituire modalità di
esercizio delle attività istituzionali degli enti locali.

Art. 5. Codice del terzo settore. Attivita’ di
interesse generale (A).

w) promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonche’ dei diritti dei consumatori e degli utenti
delle attivita’ di interesse generale di cui al presente articolo, promozione delle pari opportunita’ e delle iniziative
di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi di cui all’articolo 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53, e i gruppi di
acquisto solidale di cui all’articolo 1, comma 266, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;

Com’è nato il Coordinamento BdT di Roma?
Coordinamenti delle Regioni Italiane.. Sono state le animatrici del percorso che ha portato alla creazione di una RETE DELLE BANCHE DEL TEMPO costituita dalle stesse, in forma singola o associata.

Perché la necessità di creare un Coordinamento di Banche del Tempo?
Motivazioni per la creazione delCoordinamento BdT di Roma:

  • Affermazione dell’identità delle BdT secondo parametri univoci;
  • Facilitazione della comunicazione fra le BdT;
  • Incremento e sviluppo delle BdT;
  • Creazione di strumenti di ricerca, osservazione, formazione e progettazione, anche in raccordo con strutture di ricerca, partner istituzionali e non istituzionali.